Un roccolo (installation pour la chasse aux petits oiseaux) dans les Alpes Orientales
Antonio
Gramsci avait axé ses analyses sociologiques
autour de la dialectique culture hégémonique/cultures subalternes. Le savoir
scientifique (le savoir dominant, disait Bourdieu) est
hégémonique, le folklore (le savoir des dominés), est subalterne. Les
subalternes sont ceux qui ont perdu.
Il
est de bon ton, aujourd'hui, de conspuer les chasseurs. Moi aussi, tant bien que mal, je me
laisse influencer, dans le sens que pour ne pas passer pour un ringard, pour un "collabo", je préfère souvent
parler d'autre chose*. En tant qu'ethnographe, cependant, je reste admiratif
quant aux mondes complexes (sur le plan des connaissances écologiques mais
aussi des interrelations avec les autres espèces) dans lesquels évoluaient, par
exemple, les oiseleurs**, les chasseurs à la hutte, les piégeurs. Et je trouve triste que ces
mondes puissent être simplifiés et ridiculisés par des incompétents sous le
signe de la bonté et du bon sens. Mais c'est bien le destin des vaincus
(ou des subalternes, comme l'aurait dit Gramsci) d'être spoliés de ses raisons
et de son histoire.
Je
reviendrai sur ce sujet polémique dans les prochains billets.
*
Cela dit, cela me paraît tout à fait compréhensible et plus que légitime que
l'on puisse militer contre la chasse.
** Sur
le piégeage des petits oiseaux je renvoie à mon article : "Phénoménologie
d'un piège végétal : le Roccolo", Cahiers
d'anthropologie sociale n. 9 (Hélène
Artaud éd. n. 9, Paris, 2013
Antonio Gramsci aveva impostato le sue
analisi intorno alla dialettica cultura egemonica/culture subalterne. Il sapere
scientifico (dominante, legittimo, diceva Bourdieu), è egemonico, il folklore
(il sapere dei dominati), subalterno. I subalterni sono quelli che hanno perso.
Va di moda, oggi, denigrare i cacciatori. Anch'io bene o male mi lascio
influenzare, nel senso che, per non passare per un poveretto, per un
"collaborazionista", preferisco cambiare discorso. Come etnografo,
tuttavia, resto ammirativo quanto ai mondi complessi (sul piano delle
conoscenze ecologiche ma anche delle interrelazioni con le altre specie) nei quali
si muovevano, per esempio, gli uccellatori o i cacciatori di animali da
pelliccia. E trovo triste che questi mondi possano essere semplificati e
ridicolizzati da persone incompetenti all'insegna del "vogliamoci
bene" e del buon senso. Ma il destino dei vinti (o dei subalterni come
avrebbe detto Gramsci), è appunto quello di essere privati delle proprie
ragioni e della propria storia.
Tornerò su questa polemica nei prossimi
articoli.
tu menti sapendo di mentire.
RépondreSupprimerI cacciatori hanno un potere enorme, sproporzionato rispetto al loro numero. In Italia, ci sono 7/800.000 cacciatori che decidono tutto sulla fauna selvatica, patrimonio comune di 60 milioni di italiani. È loro il potere.
A livello parlamentare:
-Lega di Salvini: 100% a favore della caccia e dei cacciatori
- PD: 100% a favore della caccia e dei cacciatori
-Forza Italia: 99% a favore della caccia e dei cacciatori
-Fratelli d'Italia: 100% a favore della caccia e dei cacciatori
mi censuri?!
RépondreSupprimerCiao Anna, oggi è il 5 luglio e ho appena trovato tra i commenti non pubblicati questa tua meraviglia (ce n'erano anche altri in attesa di pubblicazione e non riesco a capire perché). Immaginati se mi permetto di censurarti. Tanto più che hai quasi sempre ragione. Tornerò sull'argomento prossimamente, così potremo discutere.
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